Le linee che attraversano lo spazio nel rispetto di simmetrie immaginarie esprimono un armonioso, a volte algido, senso di bellezza, come una scenografia postmoderna che si presta a essere vissuta, un elogio al minimalismo da vivere nel quotidiano.
Un approccio che ha origini lontane, quando gli oggetti dell’abitare non erano permeati dalla filosofia dell’usa e getta che ha poi dilagato dall’inizio degli anni Ottanta. Chi ha vissuto quell’epoca d’oro, abituandosi a un’estetica per nulla scontata eppure funzionale, non può dimenticare.
Da questa idea nasce Demosmobilia, galleria specializzata nel design del ventesimo secolo, che dal ’95 fa rinascere pezzi del passato diventati unici, autentiche rarità che tornano alla loro originale bellezza.
Un’idea è sempre supportata dal pensiero e dalla volontà dei singoli. In questo caso è il vissuto di Demetrio Zanetti, oggi di professione antiquario nonché provetto restauratore, ad aver dato inizio a una storia che di fatto è il sunto di esperienze consumate dagli anni Sessanta a oggi. Nato oltre frontiera nella Svizzera italiana, ha attraversato in lungo e in largo l’Italia per poi spingersi alla scoperta del pianeta inseguendo i propri sogni. Musicista, performer, studente del Dams a Bologna negli anni in cui Umberto Eco e altri grandi docenti illuminavano le aule dell’istituto di Discipline della comunicazione, è cresciuto in un’epoca nella quale il postmoderno dettava legge in teatro e nel mondo dell’arte. Da queste esperienze è nata la sua visione del mondo.
«Amiamo il design, la bellezza e il buon vivere, l’obiettivo è vivere questa passione nel rispetto del pianeta», lo slogan che accoglie chi entra a Demosmobilia nello spazio recentemente rinnovato a Chiasso, nel sud della Svizzera italiana, a soli 30 minuti da Milano e Lugano e a due ore da Zurigo.
La galleria, un grande salone dal bianco abbagliante illuminato da una grande vetrata, accoglie pezzi d’autore ritornati alla loro originale bellezza grazie alla meticolosa cura con cui lo stesso Demetrio e il suo staff li rimettono in sesto nel laboratorio annesso, uno scrigno di tesori che attendono di essere presi in cura per finire poi nel salone principale e, ovviamente, on line. In realtà, da molto tempo, prima che il lockdown impedisse la libera circolazione, Demosmobilia ha puntato sul web dove periodicamente il catalogo dei pezzi disponibili e dei nuovi arrivi viene aggiornato per essere
inviato agli indirizzi di appassionati alla ricerca di pezzi firmati da designer di primo piano e oggi introvabili.
«Le richieste – spiega Zanetti – arrivano da tutto il mondo: sono le immagini a parlare, perché noi curiamo ogni particolare, dal nostro laboratorio di restauro escono come nuovi, tutto è perfetto, dalla guarnizione al colore, sempre nel rispetto dell’originale».
Rimettendo in circolazione le belle cose che sono state create nel secolo scorso, Demosmobilia cerca di contribuire anche alla realizzazione di un futuro più ecosostenibile: qui si possono trovare oggetti iconici e mobili di grandi designer e architetti accanto a opere di autori sconosciuti o minori, tutti da valorizzare e scoprire. «Vogliamo condividere le nostre conoscenze storiche – spiega Zanetti – e quindi diffondere il design. Il Novecento è stato un momento di grande creatività, ancora insuperato, da cui tutti i designer contemporanei traggono oggi ispirazione».
Testo di: Ugo Cennamo © RIPRODUZIONE Pubblicato da: Il Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno